Ieri sera sono pubblicate le minute dell’ultima riunione dello scorso 13 e 14 dicembre: non sono previsti tagli al costo del denaro per il 2023, i banchieri inoltre avvertono di stare alla larga da facili ottimismi sulle manovre restrittive, almeno fino a quando l’inflazione non sarà tornata ad un livello accettabile.
Secondo gli analisti, però, basterebbe da qui in avanti una politica meno rigida da parte della Fed per vedere “ulteriori aumenti del prezzo dell’oro”.
Oro (1.846 usd) in calo dello 0,5%, dopo quattro rialzi consecutivi, che hanno spinto la quotazione sui massimi da giugno.
Il GOLD cede l’15 a 1.836, livello long mensile del Target Geometry. Le quotazioni hanno ripiegato sotto la media giornaliera e l’RSI è negativo fino ad H4.
Graficamente, una chiusura sotto i 1.836 usd, potrebbe essere seguita da un ulteriore storno in direzione del supporto mensile, compreso fra 1.816 e 1.810.
In direzione opposta, un ritorno stabile sopra 1.842 usd suggerirebbe ulteriori rialzi verso quota 1.870.
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