Il prezzo è vicino al suo massimo storico, segnato nel settembre 2020 a 2.075 dollari l’oncia. Adesso sta trattando a 2.037 dollari l’oncia.
Nel breve termine l’andamento dell’oro è sicuramente correlato a quello del Dollaro USA, mentre nel lungo termine sono l’avvicinarsi della fine della stretta monetaria e il conseguente rientro dei tassi di mercato.
A tutto questo si aggiunge il fatto che, negli ultimi tempi, a seguito delle crescenti tensioni geopolitiche con gli Stati la Cina ha venduto massicce quantità di bond governativi Usa (Treasury), incrementando le riserve di oro.
L’oro da inizio anno guadagna il +11%, quasi il 3% dall’inizio del mese. Oggi storna dai massimi e cede lo 0.7% a 2.025 usd. La quotazione è scesa sotto la media giornaliera con RSI e Vortex negativi sui timeframe inferiori. È complice il rimbalzo del dollaro dopo i dati macro americani.
Graficamente, il mercato è al re-test della zona d’ingresso long mensile del Target Geometry, compresa fra 2.015 e 1.997 usd. Il suo cambio di polarità potrebbe aprire la strada a ulteriori rialzi in direzione dei livelli 3 e 4 della griglia, rispettivamente a 2.068 e 2.091.
Allerta in caso di ritorno sotto 1.980: a quel punto monitoreremmo il supporto mensile, compreso fra 1.938 e 1.920 in vista di una possibile ripartenza.
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